PAPA LEONE XIII, IL GRANDE ALFIERE CRISTIANO CHE SCOMUNICO’ LA MASSONERIA. Attualità della Visione del Pontefice a 120 anni dalla Morte

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PAPA LEONE XIII, IL GRANDE ALFIERE CRISTIANO CHE SCOMUNICO’ LA MASSONERIA. Attualità della Visione del Pontefice a 120 anni dalla Morte

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di prof. ssa Paola Persichetti

120 anni fa moriva LEONE  XIII

Voglio raccontare una storia che i cattolici spesso ignorano, colpevolmente; cosa che li costringe a tacere ogni volta che qualcuno oppone loro la solita propaganda: “Galileo, inquisizione, ecc“., cioè le solite leggende nere, le solite falsità , che però sono sufficienti a farci arrossire. Per questo leggere e conoscere la storia della chiesa vuol dire impossessarsi di un ottimo strumento per combattere “Quella congiura contro la verità“ che denunciava Papa Leone XIII (al secolo Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, Carpineto Romano, 2 marzo 1810 – Roma, 20 luglio 1903); e che ogni cattolico ha il dovere di combattere.

Per farlo bisogna conoscere le nostre origini, conoscere i martiri, i santi, i papi, le persecuzioni subite dai cristiani, e soprattutto quel rapporto così conflittuale con il potere, con i potenti di ogni sorta e di ogni ideologia, che nel corso dei secoli hanno cercato di fagocitare la chiesa perché la chiesa era (ed è) l’unico ma irriducibile argine a protezione degli ultimi, dei poveri, dei piccoli.  Un argine formidabile che è il corpo di Gesù Cristo, oggi come mai perseguitato e insanguinato.

Le  sfide che oggi la chiesa deve affrontare sono sfide che senza la conoscenza della sua storia, dei fatti, dei suoi protagonisti, di quella cultura cattolica che è la nostra cultura, difficilmente si riuscirà ad affrontare. Perché  una fede senza cultura, rischia di sbriciolarsi anche di fronte al più patetico sussidiario.  Sono stati  fondamentali gli   interventi che i sommi pontefici, hanno fatto negli ultimi due secoli e mezzo, nel loro abbondante magistero, della vicenda massonica e dei suoi fondamenti ultimi: antropologici, Metafisici, culturali, etici. È stata una lettura che ha seguito, passo a passo, L’evolversi della massoneria andando fino in fondo ai presupposti, molte volte anticipando gli esiti che, sul piano della vita della società e del rapporto con la chiesa si sono poi, di fatto realizzati.

La massoneria è un nemico della chiesa; nasce con questa inimicizia e persegue la realizzazione di questa inimicizia con la distruzione della chiesa e della civiltà cristiana e con la sostituzione ad esse  di una cultura e di una società sostanzialmente ateistiche, anche quando si fa riferimento all’architetto dell’universo..non è la chiesa a essere antimoderna ma è la modernità  ad essere anti ecclesiale. Nella massoneria la modernità esprime il massimo di chiarezza e di identità raccogliendo anche il massimo di impatto culturale sociale.

L’enciclica Humanus Genus contro la Massoneria

Leone XIII (pontefice dal 20 febbraio 1878 fino alla sua morte nel 1903) con la stesura dell’Humanum Genus-L’enciclica che con precisione filosofica analizza i presupposti, la natura e l’operato della massoneria – denuncia le caratteristiche delle sette. In perfetta continuità con Pio IX, da vescovo di Perugia prima che da Papa, Gioacchino Pecci ammonisce che la fine del potere temporale dei pontefici è funzionale, nelle intenzioni di chi la promuove, alla scomparsa della chiesa cattolica. L’attività della massoneria mondiale negli ultimi decenni dell’ottocento culmina nell’attacco frontale al cattolicesimo nel suo paese di elezione: l’Italia. È pertanto naturale che il pontefice analizzi l’operato delle società segrete a partire da quanto succede in Italia e a Roma. Papa Pecci – come Pio IX prima di lui – ricorda i meriti della sede Apostolica e enumera i vantaggi derivanti dall’Italia dalla presenza sul suo suolo della sede di Pietro.

Le benemerenze della Roma pontificia sono innegabili, secondo Pecci: i barbari respinti o di incivili liti; dispotismo combattuto e frenato; le lettere, le arti, le scienze promosse; le libertà dei comuni; le imprese contro i musulmani. La sede di Pietro ha diritto pertanto  ad essere rispettata e mantenuta. Papa Leone XIII alza la voce affermando che non è la chiesa ad essere antipatriottica ma è la massoneria che, essendo anticattolica, e, proprio per questo, è anche anti-italiana.

Da una parte abbiamo la bellezza della civiltà cristiana che si contrappone al degrado dell’Italia massonica. Il panorama che si offre all’analisi del pontefice è , in effetti, desolante: l’emigrazione comincia a diventare massiccia, la corruzione dilagante, l’anarchia e il socialismo guadagnano terreno per il degrado della condizione della maggioranza della popolazione. Di lì a poco lo scandalo della Banca romana, l’esplosione dei fasci siciliani con annesso stato d’assedio, Il disastro coloniale, la strage di fine secolo compiuta a Milano dal generale Bava  Beccaris. Leone XIII addita  la massoneria come nemica di Dio, della chiesa e della patria.

Nel piano dell’unità di Italia si punta a Roma, alla distruzione dello Stato pontificio, un attacco alla sovranità della Santa sede. Perché?

Perchè Roma è il Mondo…

Perché Roma è il mondo. I romani, che avevano un impero smisurato, avevano la consapevolezza che Roma era unica.Roma era universale, era la città in cui tutti si sentivano a casa. Il cristianesimo eredita e porta a compimento l’universalità romana. Lo spiega bene Paolo nella lettera ai Galati e nella lettera ai Colossesi ,  quando  dice che “non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna“ perché tutti sono uno in Cristo Gesù. Le lettere di Paolo dimostrano che l’universalità cui Roma aspira  è realizzata appieno dalla chiesa romana.

È proprio questa universalità che fa di Roma un obiettivo: ogni nemico di Cristo vuole arrivare a Roma, distruggere Roma e creare una nuova Roma. Cioè un nuovo potere universale. Tutti gli imperi ci hanno provato, ma finora non ci sono riusciti. La massoneria è interessata ad arrivare a Roma perché vuole il potere, vuole riuscire a dominare ovunque, e perché l’unico ostacolo che incontra è rappresentato dalla chiesa cattolica. È una volontà di dominio che parte da lontano, radicata nella riforma protestante.

In quale modo?

Protestantesimo e massoneria sono collegati dall’idea del libero esame promossa dal protestantesimo. L’esaltazione della libertà da Roma e dal magistero che Lutero incarna, diventa l’esaltazione della libertà dalla rivelazione propugnata dalla massoneria. La  verità non è rivelata, è prodotta volta a volta dalla libera discussione nelle logge. E l’odio per Roma passa da Lutero alla massoneria.

Quando si parla di uno Stato pontificio arretrato, fuori dal tempo si mente spudoratamente: lo Stato pontificio era un gioiello, e a suo favore non c’è bisogno di tante parole perché bastano le pietre come  le città, i villaggi e i borghi. È sufficiente visitare regioni come l’Umbria, le Marche , il Lazio perché si comprenda come fosse amministrato lo Stato pontificio. Quanti ospedali, quante chiese, quante cappelle, quante opere d’arte, quante fontane, quanti oratori, quanti conventi, quante opere di beneficenza, quante scuole. Quanta bellezza c’era ovunque. Quanto amore e rispetto per la vita delle persone.

La massoneria pensa di avere una singolare affinità con lo spirito scientifico pertanto è naturale che la sfida alla chiesa cattolica sia portata con particolare determinazione nel mondo dell’università e della cultura, della scuola e della stampa. E così, mentre il regno d’Italia si gloria dell’apertura della biblioteca nazionale inaugurata a Roma nel 1876 (ubicata nella sede romana dei gesuiti-il collegio Romano-e formata da quanto resta delle biblioteche sottratte agli ordini religiose), Leone XIII, per sottolineare da che parte sta l’amore per i libri e per i documenti, apre al pubblico l’archivio  segreto Vaticano e la biblioteca Apostolica vaticana.

Nell’enciclica Saepenumero considerantesi del 18 agosto 1883, denuncia la congiura contro la verità di una storiografia compiacente. La sua posizione durante il Risorgimento è paragonabile a quella di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI durante il processo di unificazione europea. Come  Leone XIII difendono la tradizione religiosa e culturale dell’Italia cattolica tentando di risparmiare agli italiani le ingiustizie e le sofferenze loro inferte il nome del progresso e della libertà, così Giovanni Paolo II e Benedetto XVI rammentano le radici cristiane del continente europeo tentando di risparmiare alla popolazione europea-dopo il comunismo il nazismo-gli amari frutti della ragione umana senza Dio (“libera”).

Quando Giovanni Paolo II si appella senza sosta ai governanti perché menzionino il cristianesimo nel trattato costituzionale, lo fa con gli occhi rivolti al futuro e non combatte, per usare un’espressione di Ratzinger, “una qualche nostalgica battaglia di retroguardia della storia“ (Cfr la conferenza “ L’Europa nella crisi delle culture“, tenuta a Subiaco il 1 aprile 2005, a pochi giorni dalla sua elevazione pontificia).

Nell’Humanum Genus Leone XIII prende atto della grande potenza acquistata in poco tempo dalla massoneria la quale si comporta come “uno stato invisibile ed irresponsabile“ che tenta di imporre a tutti libertà, fratellanza e uguaglianza intesa alla maniera delle logge. Stato nello Stato, i massoni sono certi di costituirne l’Elite intellettuale e morale e ritengono che a loro compete il dovere di dirigere ogni aspetto della vita associata: dalla politica alla cultura, dalla scuola alla stampa, dall’arte alle opere di beneficenza. Analizziamo questi aspetti nel dettaglio a partire dalla situazione italiana tanto spesso richiamata dal Papa nei suoi interventi.

  • La massoneria ufficialmente, non si occupa di politica.eppure cerca di imporre i propri uomini alla guida dello Stato
  • Sopprime gli ordini religiosi con l’incameramento dei beni ecclesiastici ( un’enorme quantità di ricchezza è passata di mano, migliaia di palazzi meravigliosi, di chiese, di oggetti d’arte, di archivi, biblioteche, di terreni, tutte le proprietà che erano state regalate alla chiesa nel corso dei secoli, sono state acquistate per due lire dall’Elite liberale, circa l’1% della popolazione.) La conseguenza fu che per la prima volta nella sua storia l’Italia, invece di risorgere, sì è trasformata in una colonia di poveri costretti in massa all’emigrazione.
  • Distrugge il potere temporale . Lo Stato pontificio era il punto di riferimento dei cattolici di tutto il mondo.Leone XIII insiste sull’importanza del potere temporale del pontefice.il potere temporale era funzionale a garantire la libertas ecclesiae, La libertà del potere spirituale. Nella seconda metà dell’ottocento i cattolici vedono crollare tutte le loro certezze.per la prima volta dalla fine delle persecuzioni gli italiani vedono la propria fede irrisa, i gioielli della propria cultura rapinati, i preti, i vescovi e i religiosi calunniati e incarcerati, lo Stato pontificio conquistato da uomini che si definiscono cattolici. Di fronte ad un simile sfacelo il rischio che la fede vacilla è concretissimo.

Le élite dell’ordine specifica quale sia il compito grandioso che attende i fratelli: Smantellare la società basata sulla rivelazione per costruirne una fondata sul naturalismo.

La strategia è di procedere con cautela per il bene generale della massoneria in Italia e in Europa, Pertanto le prassi massoniche devono essere occultate e l’odio per la chiesa dissimulato.

La fine del potere temporale del papato era l’obiettivo di forze internazionali legate al protestantesimo e alla massoneria per distruggere la chiesa.

Si resta sconcertati che ci sia ancora chi, anche nel mondo cattolico, neghi od occulti queste cose.

La fine del potere temporale era strumentale al crollo del potere spirituale. Convinzione  della massoneria era che togliendo al papato le proprie ricchezze questo sarebbe crollato anche spiritualmente.

Una circolare del grande oriente del 1888  dice  di doversi guardare bene dal non usare la parola anticattolicesimo , ma di usare la parola anticlericalismo, perché è necessario dimostrare che la massoneria non combatte i cattolici ma i clericali. Ufficialmente non si pongono contro Cristo e la Chiesa  ma contro i clericali che la snaturano.

Il Risorgimento ha  attuato gli stessi provvedimenti anticattolici messi in atto tre secoli prima dalle  nazioni protestanti: l’unica differenza è stata che, mentre Lutero, Calvino ed Enrico VIII, agivano in odio dichiarato alla chiesa cattolica, i liberali italiani erano vincolati al rispetto formale della costituzione e si professavano più cattolici del Papa. Una menzogna radicale più volte denunciata  da Leone XIII.

Diventare come Dio

Un punto importante da sottolineare è che l’avversione della chiesa nei confronti della massoneria deriva dalla lotta senza quartiere che la chiesa fin dalle origini ha ingaggiato contro la gnosi. La  chiesa combatte la massoneria perché combatte la gnosi, e perché la libera-muratoria è la forma moderna e contemporanea della gnosi.  La  quale gnosi- è importante specificarlo-è quanto di più radicalmente anticristiano ci possa essere dal momento che si fonda sulla tentazione, meglio sulla menzogna primordiale: “diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male“ (genesi 3,5).

La chiesa cattolica ed i suoi papi hanno portato avanti in totale solitudine contro tutto e contro tutti un “gigantesco sforzo Antignostico” a dimostrazione di come quanto la massoneria fosse ritenuta una questione della massima gravità.

Il magistero pontificio di Leone XIII è straordinariamente profetico, umile e indefesso, mosso dall’amore per la verità teologica, filosofica e storica, il cui unico obiettivo è la difesa delle “ragioni di Dio“ (per dirla con Papa Wojtyla) e, quindi, dell’uomo.

In nessun modo l’essere cattolici è compatibile con l’appartenenza ad una realtà in quanto gnostica e  intrinsecamente anticristiana.

In questi tempi di dottrina fluida e di sinodalità liquida; di un cattolicesimo umanitario, affratellante, dialogante ed ecologico; di una predicazione che volge lo sguardo alle cose di quaggiù anziché a quelle di lassù e che ha sostituito la santificazione con la sanificazione delle feste troviamo tanta Caritas e poca Veritas.

Come diceva il compianto cardinal Caffarra, solo un cieco può non accorgersi della confusione che c’è nella chiesa in un tempo come quello che stiamo vivendo.

Uno strumento efficacissimo e diabolico usato per allontanare gli uomini da Dio è l’esaltazione del sentimento, arma perfetta per smantellare la morale rivelata e spalancare la strada a tutte le passioni. Basta osservare le società occidentali nell’ultimo mezzo secolo per rendersi conto di come sia stato proprio l’uso del sentimento da parte delle logge massoniche ad  aver favorito la diffusione di una cultura compiutamente anticristiana in tutti i gangli della società: diritto, musica, costume, spettacolo, mass media, Internet, editoria, TV, cinema, eccetera.

Il magistero pontificio mette puntualmente in evidenza anche il carattere satanico del progetto massonico.

Leone XIII e la preghiera a San Michele Arcangelo

Leone XIII è noto per la celebre preghiera a San Michele Arcangelo, che ha una storia tutta da scoprire. La preghiera è molto particolare, è un vero e proprio esorcismo. Era il 13 ottobre 1884 quando Papa Leone XIII, mentre celebrava la Santa messa nella sua cappella privata, ascoltò in maniera distinta due voci.una, dolce; l’altra, aspra e dura.  La prima voce era quella di Gesù; l’altra di Satana. Il dialogo fra loro era molto agitato: Satana avrebbe chiesto a Gesù più tempo e più potere per poter distruggere la chiesa. Il  tempo richiesto per svolgere il suo piano era di 75 anni-100 anni.Gesù avrebbe acconsentito alla richiesta, precisando comunque che le porte dell’inferno non avrebbero avuto certamente l’ultima parola. Quella stessa esperienza mistica di Leone XIII si arricchì inoltre di una vera e propria visione.

Lo stesso pontefice descrisse di aver visto la terra avvolta dalle tenebre e da un abisso; di aver visto uscire legioni di demoni che si spargevano per il mondo per distruggere le opere della chiesa ed attaccare la chiesa stessa. Ed è allora che apparve San Michele che ricacciò tutti gli spiriti malvagi nell’abisso. Vide San Michele Arcangelo intervenire molto più tardi dopo che le persone ebbero moltiplicato le loro ferventi preghiere nei confronti dell’Arcangelo. Leone XIII rimase sconcertato e appena si destò si diresse immediatamente nel suo ufficio e scrisse di getto una preghiera a San Michele Arcangelo. L’orazione, nella sua forma estesa, venne successivamente inserita nel libro degli esorcismi ufficiali della chiesa e come tale, in casi di possessione, era recitabile  soltanto da un sacerdote autorizzato.

Ne riporto  solamente una parte: “[ San Michele], Venite in soccorso degli uomini creati da Dio a sua immagine somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. Combattete  oggi le battaglie del Signore con tutta l’armata degli angeli beati, come già avete combattuto contro il principe dell’orgoglio Lucifero ed i suoi angeli apostati; e questi ultimi non riuscirono a trionfare, e ormai non c’è più posto per essi nei cieli. , Venite in soccorso degli uomini creati da Dio a sua immagine somiglianza e riscattati a gran  prezzo dalla tirannia del demonio. Combattete oggi le battaglie del Signore  con tutta l’armata degli angeli beati, come già avete combattuto contro il principe dell’orgoglio Lucifero ed i suoi angeli apostati; e questi ultimi non riuscirono a trionfare, e ormai non c’è più posto per essi nei cieli. Ma è caduto questo grande dragone, questo antico serpente che è chiamato diavolo e Satana, che tende trappole a tutti“. Poi, si faceva riferimento a ciò che il pontefice aveva visto: “ora ecco che questo antico nemico, questo vecchio omicida, si erge di nuovo con una rinnovata rabbia“.

E, più avanti, si chiudeva con la richiesta d’aiuto a San Michele Arcangelo per combattere le insidie del maligno. Esiste anche una versione più breve che è la più conosciuta e recitata dalla maggioranza dei fedeli. Fu lo stesso Papa LeoneXIII e  in persona a dare l’ordine  che venisse recitata   in tutte le chiese del mondo al termine della messa, nel contesto delle cosiddette Preci leonine, una  serie di preghiere e invocazioni solenni a Dio e alla vergine Maria, già in uso dal 1859.

La preghiera scritta e introdotta nel rituale romano da Leone XIII, nella forma breve, recitava così: “ Nel nome del Padre , del Figlio  e dello spirito Santo./ San Michele Arcangelo,/difendici nella battaglia/contro le malvagità e le insidie del diavolo, sì nostro aiuto/Che Dio lo comandi/ ti preghiamo supplichevoli:/  e tu, che sei il principe della milizia celeste,/ Satana e gli altri spiriti maligni,/ che si aggirano per il mondo/. Cercando la perdizione delle anime/con la virtù divina ricacciali  nell’inferno./ Amen”.

Con il concilio Vaticano II

Con il concilio Vaticano II vennero abolite le Preci leonine , e  con esse ci fu una prima drastica limitazione della preghiera scritta da Leone XIII. A questa riforma, nel corso degli anni, seguiranno altre limitazioni fino a far quasi cadere nel dimenticatoio l’importantissima orazione. Fu Giovanni Paolo II nel 1994 a ricordare a tutti i cristiani le preziose parole di Papa Leone XIII.

La tradizione ha sempre parlato di San Michele come il primo tra gli angeli a scegliere risolutamente Dio. San Pio da Pietralcina, che fin da bambino dovette subire gli attacchi del demonio, disse: “guai a me se non ci fosse stato San Michele: a quest’ora  avreste visto padre Pio sotto i piedi di Lucifero“.

Guardando gli avvenimenti che hanno segnato la chiesa e l’intera società in questi ultimi decenni, non è stata una scelta felice l’abbandono della sua recita. Non solo perché la preghiera  a San Michele è in modo diretto una preziosa protezione contro il maligno, ma perché pure tra i  molti  battezzati-compresi ecclesiastici di spicco-si sta perdendo progressivamente la consapevolezza dell’esistenza di Satana e della sua azione malvagia, che è il più grande favore che si può fare al demonio e insieme un grande pericolo per la salvezza delle anime.

Sarebbe bello se un giorno tutta la chiesa tornasse a recitare quelle preci, che includono il Salve regina e tre Ave Maria.

Mi piace ricordare, visto il periodo storico che stiamo vivendo da tre anni, che a San Michele Arcangelo è legato anche il ricordo della peste bubbonica del 1656 che nel solo regno di Napoli causò, secondo le fonti, dai 240.000 ai 400.000 morti. Quando l’epidemia arrivò nella zona del Gargano, l’arcivescovo di Manfredonia, Giovanni Alfonso Puccinelli, iniziò a chiedere fervidamente l’intercessione dell’Arcangelo. Il quale gli apparve dicendo che chi avesse adoperato con devozione pietre del suo santuario sul Gargano sarebbe stato liberato dalla pestilenza.Puccinelli fece allora dividere in  schegge alcune pietre del famoso santuario: vi scolpì una croce e le iniziali di San Michele, raccomandando agli abitanti di esporre il segno presso le porte di case e palazzi. Il territorio di Manfredonia rimase immune dal morbo e l’evento, scrive la Treccani, “ebbe vasta eco anche a livello internazionale“. A memoria dei fatti il vescovo fece erigere un obelisco in onore di San Michele, tuttora presente a Monte Sant’Angelo, con una scritta in latino: “al principe degli arcangeli, vincitore della peste, patrono e tutelare, monumento di eterna gratitudine“.

È questa fede nella provvidenza che andrebbe recuperata.

Magistero di Papa Leone XIII

In sintesi il magistero di Papa Pecci contro la massoneria è il più duro e circostanziato della storia della chiesa. Il pontefice analizza i presupposti filosofici e culturali della libera muratoria e ne descrive le modalità operative. Associazione che usa tutte le armi di Satana, la massoneria riceve uno straordinario impulso dagli sconvolgimenti religiosi, culturali ed economici provocati dalla Riforma, si consolida all’epoca dei “filosofi“ e dell’Illuminismo ed è all’origine della rivoluzione francese e del liberalismo. La massoneria, o meglio la galassia di associazioni a vario titolo apparentate che la costituiscono, riversa sulla chiesa, che non riesce a soggiogare, un “furore“ enorme, all’origine della persecuzione anticattolica in ogni parte della terra.(Humanum Genus).

Fermissimo nella condanna delle società segrete, Leone XIII è instancabile nel ricordare ed elencare i meriti della civiltà nata dalla predicazione evangelica. Il pontefice  ritiene che solo il Vangelo renda possibile la formazione di una società orientata al suo proprio fine e ammonisce che, rifiutata la rivelazione, la comunità civile precipita inesorabilmente nella barbarie del paganesimo.. Richiamandosi alla realtà dei fatti Papa Pecci ricorda come la Santa sede sia sempre stata centro di cultura e di faro di civiltà e sottolinea quanto straordinario sia per l’Italia il privilegio di ospitare la sede della cattedra di Pietro.

prof. ssa Paola Persichetti

INSIDIA GENDER AL PADRE NOSTRO. La Deriva Femminista e Anglicana contro il Vangelo di Gesù Cristo

INSIDIA GENDER AL PADRE NOSTRO. La Deriva Femminista e Anglicana contro il Vangelo di Gesù Cristo

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Nell’immagine di copertina L’incoronazione della Santissima Vergine Maria da parte della Santissima Trinità composta dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo – particolare dell’opera di Giovan Battista Moroni (1576, olio su tavola, Chiesa di Sant’Alessandro della Croce, Bergamo) 


di prof. ssa Paola Persichetti

Paola Persichetti, oltre ad essere leader del comitato spontaneo La Gente come Noi nella lotta contro l’imposizione di Green pass e Vaccini obbligatori, è Laureata in Lingue e Letterature Straniere, inglese, francese, lingua e Cultura ebraica, all’Università di Perugia con  110/110, bacio accademico e menzione d’onore.  Corso di storia e del Cristianesimo antico, università Perugia. Master universitario in fonti, storia, istituzioni e norme del Cristianesimo ed Ebraismo.

Basta usare il maschile, usiamo un genere neutro: il dibattito nella chiesa anglicana.

Nei giorni scorsi, nella chiesa anglicana c’è chi ha proposto di usare un linguaggio più neutrale quando ci si riferisce alla divinità, anziché continuare con il maschile, e scegliere un pronome neutro. In poche parole nelle chiese protestanti ci si chiede se sia politicamente corretto che Dio sia di genere maschile e per quale ragione non possa essere femminile e a questo punto se non sia meglio riferirsi a lui o a lei con il genere neutro.

Quanto sono ciechi questi vescovi della chiesa anglicana che non vedono la verità?

Si renderanno mai conto che ci sono cose che non si possono discutere?

Cristo ci ha rivelato il volto di Suo Padre e questo non può essere messo in discussione. Dio è colui che detta le regole teologiche. Se vuole essere compreso in termini maschili, allora è così che dobbiamo parlare di Lui. Fare diversamente equivale a creare un dio a nostra immagine e cadere nell’idolatria.

Perché cambiare la mascolinità di Dio?

Perché in questi ultimi anni l’identità maschile fa così paura?

Il maschio, con la sua virilità intesa come disponibilità a rischiare la vita per salvarla, per salvare l’onore (cioè la dignità umana), per la fedeltà ai propri valori; intesa come assertività, coraggio fortezza deve essere neutralizzato. Mai come in questi ultimi anni c’è una crisi inedita nella storia dell’umanità: non era mai accaduto che così tante persone restassero senza risposta davanti agli interrogativi: “chi sono? Quale è il mio ruolo? Qual è il mio posto nel mondo?“

Oggi pare, infatti, che la civiltà sia femminile, la barbarie sia maschile. Tutto ciò che ha un vago odore di virilità suscita disgusto e disprezzo. Sembra che meno  testosterone c’è in giro, meglio è . Se un uomo vuole essere non certo apprezzato, ma perlomeno tollerato, deve mostrarsi assolutamente alieno dei conflitti, pernulla risoluto, attento ai sentimenti più che al raggiungimento degli obiettivi: inerte, passivo e perciò innocuo. Un uomo, insomma, non  virile. L’unico uomo buono è l’uomo morto; o quello castrato.

Nel 2008 in una campagna pubblicitaria lanciata dal fotografo Oliviero Toscani per il settimanale donna moderna veniva pubblicata una immagine shock che rappresentava due bambini nudi (Mario e Anna) sotto l’immagine dei quali si leggeva, rispettivamente, “carnefice“  e “vittima“. Mario, futuro carnefice perché  maschio; Anna, futura vittima perché femmina. Intervistato dal settimanale, alla domanda: “perché non è Anna a diventare carnefice?“, Toscani rispondeva: “un po’ dipende dal sangue, dal DNA, non c’è dubbio“.

Il messaggio è chiaro: il padre è un orco, il maschio è un carnefice. Dipende dal DNA, non c’è dubbio. Cos’altro dovrebbe restare da fare all’uomo, al padre,  dopo una simile campagna? Vergognarsi? Chiedere perdono? Nascondersi, mimetizzarsi, tentare di convincere il mondo che lui è sì un uomo, ma non ne ha colpa? In realtà non è un vero uomo, è che ripudia la sua virilità ? La virilità pare un virus ormai quasi completamente debellato, che ogni tanto, non si capisce bene perché, si ostina a fare capolino nel mondo maschile e a provocare tutti i guai di questa terra.

Non è un caso e una cosa da poco conto voler neutralizzare la figura di Dio come padre con la scusa del politicamente corretto. La verità è che la figura paterna è considerata un pericolo nella società liberale perché solo il padre può insegnare che nella vita è necessario rischiare, osare; per la madre, infatti, il pericolo non è divertente, è solo pericoloso. Persino Freud, il padre della psicanalisi ci dice che il padre è colui che pone un limite, che testimonia che c’è qualcosa di più importante di sé.

Il padre insegna a soffrire, il padre educa a pagare, Il padre ricorda la rinuncia. Per la madre la vita del figlio è sacra, per il padre la vita va resa sacra (sacrificata) per gli altri, o per qualcosa di ancora più sacro. La madre insegna a vivere; Il padre insegna a morire, dopo aver dato uno scopo alla propria vita e quindi essere vissuti con onore. Se  non c’è nulla per cui valga la pena di spendere la vita, questo è ciò che vale la vita: nulla.

Tutto ciò non significa che il modello educativo paterno sia giusto e quello materno sia sbagliato; significa invece che entrambi sono giusti, che entrambi sono necessari e che si completano a vicenda. La diversità, le differenti sensibilità materna e paterna non sono in contrasto, ma si integrano, aggiungendo a  l’uno ciò che manca all’altro. Paternità e maternità non sono mutualmente escludenti, ma complementari. Nel  cristianesimo sono presenti entrambe le sensibilità: paterna (Dio Padre nostro e sposo) materna (vergine Maria madre di Dio e sposa). Perché allora voler eliminare la parola padre dalla preghiera del Padre Nostro perché maschile?

Il motivo è molto semplice: una società senza limiti, che vive obbedendo ai propri desideri è una società senza ordine, caotica, insicura, Inadeguata di fronte alle avversità e ai pericoli della vita ed è per questo facilmente controllabile. Una società che vive in una dittatura del desiderio riconoscendolo come unica autorità , non ha  più punti fermi, non ha più limiti, vive nel caos che genera ansia , insicurezza e precarietà . È una società senza padre, che non ha più strumenti per  affrontare il dolore e la morte.

Come  è potuto accadere tutto ciò? Come è stato possibile?

L’uomo e donna: immagine di Dio

Questa è la visione biblica come risulta dalle prime pagine della genesi: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò“ (genesi 1,27). L’uomo, come Dio lo ha creato, nella sua bipolarità referenziale di maschio o femmina, è immagine di Dio, creato per adorare Dio e riflettere la sua gloria. L’uomo, creato a immagine di Dio, è un essere vivo e relazionale, che ha la sua ragione e la sua possibilità di esistenza in un plurale comunitario: reciprocamente e con Dio.

Differenza e comunione

L’immagine e somiglianza di Dio si manifesta nella differenza e nella comunione sessuale degli uomini. Fin dal primo momento della creazione, l’essere umano esiste nella differenza di sesso e nella reciproca relazione sessuale. Possiamo chiederci perché, nella creazione degli uomini, è sottolineata in maniera speciale la differenza sessuale. Nella creazione degli animali si dice semplicemente: “ognuno secondo la sua specie“ a  quanto pare, questo basta per ricevere la benedizione della fertilità. Nella creazione degli uomini invece, si menziona in maniera esplicita la differenza di sesso. E si aggiunge, poi, la benedizione della fecondità. Questa immagine rappresenta Dio sulla terra e Dio “appare“ sulla terra nella sua immagine “uomo-donna“.

L’uomo e la donna, nel loro mutuo reciproco dono, sono a immagine di Dio. Ma  bisogna affermare che si tratta della Sessualità umana, nella quale è coinvolta tutta la persona. La sessualità umana presuppone, esprime e realizza il mistero integrale della persona. La sessualità umana è una porta di uscita e di entrata nel mondo delle persone. La  sessualità è la grande forza che spinge l’uomo ad aprirsi e ad uscire da se stesso con il suo bisogno dell’altro e la sua capacità di donazione all’altro. L’immagine di Dio, dunque, non è l’uomo singolo e solitario. Uomo e donna uniti in una sola carne, che manifestano il figlio frutto della loro unione,  è l’immagine di Dio amore e fonte della vita. L’immagine di Dio  è un carattere dell’essere dell’uomo che si trasmette ai discendenti, come dono della benedizione divina.

Sessualità: conoscere, conoscersi e riconoscersi

La sessualità umana, come struttura fondamentale della persona, è un valore che riguarda tutta la persona. La sessualità caratterizza l’uomo e la donna non solo sul piano fisico, ma anche sul piano psicologico e spirituale, segnando tutte le sue manifestazioni. La diversità sessuale, uomo e donna, rende possibile l’amore e l’unità. Essendo la donna totalmente altra, differente, l’uomo deve-e lo stesso vale per la donna-uscire da se stesso e andare verso di lei, fino a formare con lei una sola carne nell’amore oblativo di se stesso nell’incontro sessuale. L’amore coniugale è un amore umano nel quale si cerca soprattutto la persona dell’altro, la sua felicità e la sua crescita in ciò che ha di più proprio il singolare. L’atto sessuale è qualcosa di vitale per l’uomo e la donna. Come abbiamo visto, il senso pieno della sessualità umana maschile femminile, secondo la Bibbia, consiste tanto nel fondare una famiglia quanto nella creazione di una comunità d’amore.

Maschile e femminile, papà e mamma. L’ideologia di genere ha  avuto, tra i pochi, il merito di focalizzare l’attenzione di alcuni osservatori sulla figura del padre e  della madre, sul ruolo paterno e materno, e sulla loro importanza nella formazione dell’identità di genere. È importante, si osserva, che ci siano entrambi i genitori, il padre e la madre; ma è ancora più importante che, nei confronti del bambino, siano presenti Il ruolo paterno e materno.

Aldilà di chi li riveste: non è necessario che il ruolo paterno sia esercitato dal padre e quello materno dalla madre; un ruolo paterno può essere esercitato anche da altri uomini (uno zio, un nonno, un prete…) E addirittura da una donna (dalla madre, ad esempio nel caso della vedovanza). L’ideologia di genere sostiene che non esista alcun legame tra sesso e genere; e che il genere, essendo una pura costruzione sociale, deve (per qualche motivo mai chiarito) essere decostruito. Proviamo dunque ad affrontare le domande poste di genere, per poi applicarle alla relazione tra sesso e il loro ruoli genitoriali. Molti ritengono che le questioni relative al genere possono essere affrontate dal punto di vista scientifico.

È senz’altro vero che la scienza (cioè la misurazione come metodo di conoscenza) è un valido strumento per conoscere la realtà, ma non tutta la realtà può essere conosciuta attraverso la scienza: l’uomo ad esempio, nella sua profonda identità, non può essere misurato. lo strumento che fino alla metà dell’ottocento (cioè fino al positivismo) è stato utilizzato con successo per conoscere l’uomo è la filosofia, in particolare l’antropologia.

L’antropologia  può aiutarci a dipanare le questioni poste dall’ideologia di genere? Personalmente credo di sì; credo, in particolare, di alcuni strumenti antropologici della filosofia aristotelico-tomista possano essere particolarmente utili per affrontare tali interrogativi. Aristotele sostiene che il movimento, il divenire, il mutamento consiste nel passaggio dallo stato di potenza a quello di atto.

La potenza è la capacità di un ente di essere ciò che ancora non è; l’atto è, invece la realizzazione di ciò che precedentemente era solamente in potenza. La natura è il principio insito negli enti, che guida il divenire dallo Stato di Potenza a quello di Atto. 

Il termine natura, dunque, non indica semplicemente ciò che esiste, la realtà; né può indicare generalmente ciò che fanno gli animali o vegetali semplicemente perché ogni specie ha una propria natura, ossia un proprio progetto, diverso da quello di altre specie. In termini correnti potremmo definire la natura come il progetto che guida lo sviluppo di ciò che esiste, la sua realizzazione. Mentre l’identità sessuale (cioè l’essere maschio o femmina) è definita sin dal concepimento-il momento dal quale ogni cellula del corpo umano è caratterizzata dai cromosomi XX nella femmina e XY nel maschio; l’identità di genere (cioè l’essere uomo o donna), invece, si acquista con lo sviluppo.

Si potrebbe dire che maschio e femmina li creò (genesi 1,27), ma uomo e donna si diventa. Potremmo  quindi descrivere il sesso e il genere in termini aristotelici, definendo il sesso come potenza e il genere come atto, cioè la realizzazione di un Progetto (la natura) presente fin dal concepimento ma che si realizza nel corso della vita. Il  compimento della propria identità sessuale consiste quindi nell’acquisire pienamente l’identità di genere, ossia nel diventare pienamente uomini (se maschi) e donne (se femmine).

Ciò che può ostacolare o permettere lo sviluppo della natura delle cose è il ruolo dell’ambiente: una piantina di limone ha una natura, un progetto che prevede la produzione di frutti particolari come i limoni. Può tuttavia accadere che, la piantina non porti frutto: forse non ha ricevuto abbastanza acqua, luce, forse è stata assalita dai parassiti, forse era in una posizione non adeguata.

Ciò non significa ovviamente, che la natura della pianta non prevedesse la presenza di frutti, bensì che l’ambiente ha ostacolato lo sviluppo della piantina secondo la sua natura. Tornando all’uomo, questo significa che esiste una natura che guida la realizzazione del progetto della persona; e che se una Persona non riesce a sviluppare pienamente le sue potenzialità non significa che non ne avesse, ma solamente che l’ambiente e le esperienze che ha vissuto (la cultura) non glielo hanno permesso. Quello che permette lo sviluppo dell’identità sono le relazioni, strumento essenziale per la propria realizzazione, e l’uomo non può vivere senza relazioni.

L’ideologia di genere sostiene l’assoluta indipendenza della parte biologica della sessualità (il sesso) da quella non-biologica (il genere). Per  l’antropologia aristotelico-tomista ogni cosa esistente è un “sinolo”-ossia una unione-di materia e forma; nel caso dell’uomo la materia è il corpo e la forma è l’anima. L’anima e il corpo sono  inscindibili, tanto che la separazione dell’anima dal corpo comporta la morte dell’uomo; e il loro rapporto non è una somma, quanto piuttosto un prodotto. Che differenza c’è tra la somma di anima e corpo e la loro unione? Più o meno la differenza che passa tra gli ingredienti per fare una torta e la torta. Finché gli ingredienti sono separati ognuno mantiene le sue caratteristiche ma una volta che si Impastano gli ingredienti e si cuoce la torta non è più possibile separare gli ingredienti.

Questo è, secondo l’antropologia aristotelico-tomista, la relazione che lega anima e corpo nell’uomo: esse sono unite indissolubilmente. Per questo motivo è lecito, ed anche utile distinguere la componente biologica della sessualità da quella psicologica e relazionale; ma esse sono le due facce della stessa medaglia, inscindibili se non al prezzo di annientare l’uomo.

L’Ideologia Gender derivata dal Femminismo

L’ideologia di genere deriva chiaramente dal femminismo radicale e dalla sua lettura della società.

I rapporti tra uomo e donna sono diversi ma hanno uguale dignità; la  complementarietà tra il ruolo maschile  e quello femminile  ha una importanza fondamentale nell’educazione dei figli, nella coppia e persino per la persona, essendo il dono reciproco ( possibile solo tra persone diverse e complementari) la condizione della realizzazione personale,secondo la “teologia  del corpo” di Giovanni Paolo II.

Nel corso dei secoli la  visione complementare della mascolinità e della femminilità  ha subito numerosi attacchi volti a distruggere i legami che presuppongono un’alterità,e quindi una relazione tra soggetti diversi.

Così, seguendo lo schema proposto in campo religioso dalla rivoluzione protestante (eliminati i sacramenti, il culto dei santi, della madonna, tutti siamo soli di fronte a Dio padre, senza avvocati, intercessori, mediatori), la rivoluzione francese lascia gli uomini soli, senza legami se non quelli verticali con lo “Stato“: l’individuo non è più “persona“ ma “cittadino“, deve cioè la sua identità allo “Stato”; vengono  aboliti Gli Stati (ossia le classi sociali: clero, nobiltà e borghesia), gli ordini religiosi, le confraternite, le corporazioni professionali; non esiste più alcuna autorità naturale, ma solo quelle che sono il frutto di un accordo tra i cittadini. C’è un contratto sociale liberamente stipulato tra gli uomini, e non una natura umana non stabilita dall’uomo.

Forse il più importante gesto simbolico della rivoluzione francese fu la decapitazione di Luigi XVI. Egli, infatti, fu ucciso non in quanto Luigi di Borbone, ma per quello che rappresentava, cioè il potere regale di origine divina.

I rivoluzionari intesero distruggere con un gesto simbolico e cruento il principio stesso di autorità naturale in ogni sua forma, compresa l’autorità paterna.

“Tagliando la testa a Luigi XVI, la Rivoluzione ha tagliato la testa a tutti i padri di famiglia” (Honoré de Balzac)

Non è un caso se i Giacobini stabiliscono che i maggiorenni non saranno più sottoposti alla patria potestà; e che i figli saranno allevati dallo Stato e non più dalle famiglie.

Il Femminismo nato durante la Rivoluzione Francese

Non è un caso nemmeno se proprio durante la Rivoluzione Francese nasce il femminismo.

Si tratta di un femminismo di stampo liberale che – in accordo con i princìpi della Rivoluzione Francese- rivendica uguali diritti fra diseguali, opponendosi al principio di organicità tra uomo e donna basato invece sulla complementarietà dei ruoli.

Con la Rivoluzione marxista si arriva poi a considerare la famiglia non come una società naturale, fondata sul matrimonio, bensì fondata sullo sfruttamento della donna da parte dell’uomo. In Italia, il comunismo, non ne fece un obbiettivo principale perché il proletariato condivideva la visione cattolica e naturale della famiglia e dei ruoli maschile e femminile.

La svolta si ebbe nel cosiddetto 68 quando vennero presi di mira i legami personali e familiari; oltre al generico concetto di autorità  venne condannata l’autorità paterna e maschile.

In questo modo , accanto a “ Vietato vietare” e “ L’immaginazione al potere” , comparve lo slogan “ Ne padri né padroni”; il malinconico auspicio:”Una società senza padre” da parte di Alexander Mitscherlich ( 1869-1951).

Negli stessi anni comparve una nuova forma di femminismo denominato radicale che si proponeva di eliminare la radice della disuguaglianza, cioè le differenze.

Le femministe radicali concepivano la società come una struttura costruita dagli uomini (gli oppressori) per tenere le donne ( gli oppressi) in una posizione di sudditanza: tale era infatti la lettura che il femminismo  radicale dava del matrimonio come “un metodo legalmente sanzionato per controllare le donne”; del rapporto sessuale,” pura, formalizzata espressione di disprezzo per il corpo delle donne”; dell’ accudimento materno dei figli visto come “un compito che impedisce la libertà “; la cura della casa come una schiavitù imposta dall’uomo.

Una società senza sessi

 Il Femminismo radicale ritiene che la lotta tra i sessi debba sfociare in una società senza sessi. Il femminismo radicale ritiene che lo strumento dell’oppressione maschile sia il linguaggio. In che modo il linguaggio costringerebbe la donna in una posizione di inferiorità rispetto all’uomo? Secondo le femministe radicali il linguaggio, in quanto espressione di una concezione maschile della realtà, codificherebbe una visione maschile del mondo che, attraverso l’educazione, forma ruoli, sensibilità, psicologie e relazioni diverse per uomini e donne.

Ad esempio, chiamando Dio con un nome maschile; oppure usando la parola “uomo”per indicare il genere umano, oppure indicando con nomi maschili ruoli sociali importanti ( avvocato, magistrato, giudice, sindaco…) indipendentemente dal fatto che a incarnare quel ruolo sia una donna anziché un uomo,creerebbe l’idea che l’uomo è superiore alla donna. Perché uomo e donna siano realmente uguali, dunque, è necessario agire sul linguaggio.

L’incarnazione del verbo è avvenuta secondo il sesso maschile. Che significa questo? Che la salvezza offerta da Dio agli uomini, l’unione cui sono chiamati con lui, in una parola l’Alleanza, riveste fin dall’antico testamento, presso i profeti,  la forma privilegiata di un mistero nunziale: il popolo eletto diventa gli occhi di Dio una sposa ardentemente amata. Allora si realizza pienamente e definitivamente il mistero nuziale, annunziato e cantato nell’antico testamento: il Cristo è lo sposo; la chiesa è la sua sposa, che egli  ama poiché se l’è acquistata col suo sangue e l’ ha resa gloriosa Santa e  Immacolata, e dalla quale è ormai inseparabile.

Dio incarnatosi in Cristo come Sposo

Dio si è incarnato in un corpo  di  sesso  maschile perché è lo Sposo.

Nei tempi passati era lo sposo che determinava la condizione sociale della sposa ed essa veniva elevata al rango sociale del marito diventando comproprietaria dei suoi beni. È interessante quanto si legge nel catechismo della chiesa cattolica: “chiamando Dio con il nome di padre, il linguaggio della fede mette in luce soprattutto due aspetti: che Dio è origine primaria di tutto e autorità trascendente, e che, al tempo stesso,  è bontà e sollecitudine d’amore per tutti i suoi figli.

Questa tenerezza paterna di Dio può anche essere espressa con l’immagine della maternità, che indica ancor meglio l’immanenza di Dio, l’intimità tra Dio e la sua  creatura. Il linguaggio della fede si rifà così all’esperienza umana dei genitori e, in certo qual modo, solo per l’uomo i primi rappresentanti di Dio. Tale esperienza, però, mostra anche che i genitori umani possono sbagliare e sfigurare il volto della paternità e della maternità. Conviene  perciò ricordare che Dio trascende la distinzione umana dei sessi. Egli non è né uomo né donna, egli è Dio. Trascende pertanto la paternità e la maternità umana, pur essendo nell’origine il modello: nessuno è padre quanto Dio.

La  parola Abbà si trova nella lingua aramaica, che è la lingua usata da Gesù e significa papà, padre, babbo, babbo mio e anche padre nostro.
Gesù è stato il primo a rivolgersi a Dio chiamandolo “Padre”.

San Marco che ha scritto il vangelo in greco, narrando la passione del Signore, riporta l’espressione aramaica usata da Gesù: “E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu»” (Mc 14,36).

San Girolamo, che ha tradotto il vangelo dal greco in latino, ha lasciato questa parola aramaica. E così, giustamente, hanno fatto anche i traduttori italiani.

Con questo nome anche i cristiani, fin dalla prima ora, si rivolgono a Dio, sottolineando così la particolare familiarità che hanno con Lui, con il quale si rapportano non solo come creature verso il Creatore (come fanno i pagani), ma come figli col Padre: “E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!» (Rm 8,15); “E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!” (Gal 4,6).

Gesù, che ci ha insegnato a pregare, vuole che chiamiamo Dio Padre nostro.

San Tommaso commenta: per sottolineare che ci rivolgiamo a Uno che è infinitamente più desideroso di noi di venirci in aiuto. Lo è immensamente di più di quanto non lo sia un padre umano col proprio figlio.

Dio è certamente al di sopra della distinzione sessuale ma i beni che sono racchiusi nella Sessualità(Donazione di sé e procreazione) in Dio sono al massimo esponenziale. È Dio stesso che si è presentato come padre. Chiamandolo padre, noi usiamo il linguaggio usato da Dio stesso il quale peraltro ha espresso i suoi sentimenti nei confronti dell’uomo paragonandoli anche a quelli di una madre. In  ogni caso non si tratta di una Paternità biologica, come quella che si esprimeva nella mitologia greca e pagana, ma soprannaturale. Dio è padre Perché mediante la grazia santificante comunica agli uomini un germe della sua vita divina  e si relaziona con loro non solo come il creatore con le creature alle quali da tutto ciò che è loro necessario per essere tali, ma li innalza alla sua vita divina facendoli diventare suoi familiari e amici. “A quanti l’hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio” (Giovanni 1,12).

Ciò significa che prima di accoglierlo non erano figli di Dio. Figli di Dio non lo si nasce, ma lo si diventa e lo si diventa quando si accoglie quel germe di vita santa e divina che egli infonde in noi mediante la grazia santificante. San Paolo quando dice che siamo stati predestinati ad essere suoi figli adottivi (Efesini 1,5) vuol sottolineare che non siamo figli di Dio per natura, ma lo diventiamo per grazia, per benevolenza divina. San Giovanni insiste nel dire che “siamo chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente“! (1 Giovanni 3,1).lo siamo realmente a motivo di quel germe divino (1 Giovanni 3,9) deposto il noi.

Un tempo maledetto

Questo è un tempo maledetto in cui i pazzi guidano i ciechi. La nostra società  è  una malata psichiatrica, l’Occidente politicamente ,follemente corretto in cui siamo stati condannati a vivere dove la civiltà , la verità  e la realtà  sono morte. Alla luce delle considerazioni espresse  e dell’analisi fatte sul significato del maschile e del femminile nella rivelazione cristiana è completamente folle che gli anglicani siano intenzionati a cancellare i riferimenti a Dio padre, e ad abolire i pronomi maschili che lo riguardano nelle scritture e nella liturgia. I  settori ecclesiali definiti “liberali progressisti“ ritengono che l’uso del termine “ padre” e il genere maschile siano una cattiva interpretazione teologica che ha portato al “sessismo attuale”.

I portavoce del religiosamente corretto anglicano, esigono  sviluppare un linguaggio più inclusivo  nella liturgia ufficiale dando l’opportunità ai fedeli di parlare di Dio in una maniera non legata al genere”.

Ci tranquillizza il fatto che le chiese anglicane siano deserte e la liturgia di genere neutro riguarderà pochissimi sfortunati agonizzanti. È mai possibile che  la  chiesa anglicana ignori che l’uso del maschile non  significa che Dio sia maschio?“ Il che è un’eresia. Pertanto le immagini maschili e femminili non sono intercambiabili, talchè il Padre non potrà  essere chiamato madre senza una perdita di significato.

Chissà se a Westminster credono ancora che “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente,che striscia sulla terra” ( Genesi 1,26-28). Per i cultori del gender e del Green i tempi della Bibbia devono essere tempi bui e le parole della Genesi  politicamente scorrettissime.

Il padre nostro è stato dettato da Gesù, ogni intervento sul testo è dunque una manipolazione delle scritture, che per i fedeli sono Parola del Signore.

Ma ad una chiesa fondata da un re, Enrico VIII, non per divergenze teologiche ma per divorziare da Caterina d’Aragona e sposare Anna di Bolena, non interessano le scritture. Gli uomini della chiesa anglicana “hanno abbandonato Dio non per altri dèi, ma per nessun dio” (Thomas Stearins Eliot). Questo non era mai accaduto prima. Per riportare le pecore all’ovile non sarà sufficiente il linguaggio inclusivo, la ritrattazione di alcuni dogmi o la folle neutralizzazione del nome di Dio.

Il neo-anglicanesimo, come una parte del cattolicesimo moderno, sono al servizio del potere, instrumentum regni.  In Inghilterra  dove la religione di Enrico nacque come strumento della corona i pastori fanno bene a porsi al servizio del mondo : è il loro ruolo da cinquecento anni, lo hanno svolto con “grande dovizia e maestria”.

Oggi il potere globale dell’Occidente vuole un‘umanità unisex e transex, promuovendo l’equivalenza e la fluidità gender. Non ci dobbiamo stupire quando  arriveranno a cambiare non il genere, ma il nome di Dio, per esempio in energia cosmica, o qualcosa di simile.

Rattrista però vedere le chiese cristiane arrendersi al nemico senza lottare. Non si rendono conto che i loro padroni gioiscono per la resa incondizionata di un Occidente in agonia su un letto di morte con accanto il  suo Dio diventato genitor*1.

Nell’indifferenza generale si vuole celebrare  il funerale di Dio Padre perché troppi chierici hanno scelto di servire Mammona: non ne vogliono più sapere del Dio Padre.

STATI UNITI D’AMERICA: LA CHIESA DEI DEMONI. Dai Puritani del Nuovo Ordine Mondiale agli Albori di una Nuova Umanità

STATI UNITI D’AMERICA: LA CHIESA DEI DEMONI. Dai Puritani del Nuovo Ordine Mondiale agli Albori di una Nuova Umanità

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Nell’immagine la sfilata organizzata dal Satanic Temple davanti all’Arkansas Capitol con la statua di Baphomet, idolo demoniaco di origine medievale

di prof. ssa Paola Persichetti

Paola Persichetti, oltre ad essere leader del comitato spontaneo La Gente come Noi nella lotta contro l’imposizione di Green pass e Vaccini obbligatori, è Laureata in Lingue e Letterature Straniere, inglese, francese, lingua e Cultura ebraica, all’Università di Perugia con  110/110, bacio accademico e menzione d’onore.  Corso di storia e del Cristianesimo antico, università Perugia. Master universitario in fonti, storia, istituzioni e norme del Cristianesimo ed Ebraismo.

 Siamo agli albori di una nuova umanità: Manovre che hanno cambiato per sempre la storia dell’umanità

In questo scritto, si vogliono indagare le radici invisibili dei gravi errori strategici commessi negli ultimi decenni dalla potenza egemone occidentale, gli Stati Uniti d’America; le cercheremo dove è meno facile scorgerle: nel  mito fondativo americano, nella religione civile d’America, nei momenti più profondi e meno consapevoli della psiche americana.

Gli Stati Uniti d’America una “CHIESA” tra Sacra Narrazione e il suo Demone

Il 4 luglio 1776, gli stati uniti furono battezzati con queste parole :” Ci impegniamo reciprocamente con le nostre vite, le nostre fortune e il nostro sacro onore”. È nata una nazione con questo giuramento designando Gli Stati Uniti come il culmine futuro della storia.

Il nuovo mondo fu colonizzato, principalmente, da Olanda e Inghilterra e dai loro dissidenti religiosi o calvinisti estremisti e radicali. Essi si dicevano “lontani dalla vecchia Europa“, come Lutero ci voleva “lontano da Roma“, infatti per i calvinisti americani anche il protestantesimo classico o luteranesimo europeo era intollerabile. I protestanti del nuovo mondo si presentavano come “la nuova Gerusalemme“.

Gli Stati Uniti, con un ardente fervore religioso, credendo di possedere una vocazione superiore a redimere l’umanità, punire i malvagi e battezzare l’età dell’oro sulla terra entrano in una narrazione sacra. Era il nuovo Israele di Dio che aveva una missione da compiere servire l’uomo. L’America è la nazione eccezionale, l’unica, la pura di cuore, la battezzatatrice e la redentrice di tutti i popoli umiliati e oppressi.

Questo è il catechismo della religione civile americana.

Oggi  possiamo davvero comprendere il pensiero e l’azione americani solo attraverso la lente della religione. La narrazione sacra governa gli americani: governa ciò che pensano, dicono e fanno.

Il problema è: chi controlla questa narrazione sacra?

Naturalmente, Il Vangelo americano è Inestricabilmente legato alla Riforma e alla sanguinosa storia del protestantesimo: non può sfuggire alle sue origini cristiane calviniste.

Il concetto puritano /calvinista di vocazione, “secondo il quale il cristiano si dimostra strumento di Dio non negli eroismi della vita monastica, ma accettando la propria posizione nel mondo, operando con successo nel regno del demonio“ (Bonazzi, dizionario di politica, Torino, Utet) è entrato nel sangue degli USA; tra “vocazione o ascesi terrena e mondana“, di cui parla il professor Tiziano Bonazzi, è tipica del calvinismo puritano, dell’americanismo e oggi del neo-conservatorismo cristianista.

Conseguenze importanti del puritanesimo: l’origine delle colonie americane

I padri Pellegrini che emigrarono nel 1620, sul Mayflower, in America erano puritani .Costoro crearono quella borghesia dei commercianti inglesi, severi, avidi di guadagno, che consideravano la ricchezza come una benedizione del cielo e la povertà come l’effetto del vizio.

I puritani trasferitisi in America erano convinti di essere il popolo eletto al quale era stata destinata quella terra ricca e potente, una sorta di paradiso in terra o di terra promessa. Georges Batault mostra  molto bene l’affinità tra giudaismo talmudico e puritanesimo. La pseudo-riforma protestante, spiega l’autore, è stata essenzialmente antiromana ed ha scoperto nella tradizione ebraica sia lo spirito di rivolta e il millenarismo sia la mentalità affaristica che è propria del liberismo anglo-americano.

Il ruolo degli ebrei e dei puritani in America è talmente congiunto che non è possibile distinguerli. Sotto  l’influsso giudaico-puritano, gli Stati Uniti d’America sono diventati la più grande potenza economica, politica e militare e, tramite l’America, lo spirito ebraico-puritano si è diffuso in tutto il mondo.

Mentre in Europa il giudaismo non si è potuto avvalere della religione madre europea, il cattolicesimo romano, che, anche qui, ha esercitato la sua funzione di “colui che trattiene il mistero di iniquità operante nel mondo“ (San Paolo), in America, invece, la religione predominante nel nuovo mondo, il puritanesimo, gli ha dato non solo tolleranza ed emancipazione assimilatrice, ma la piena libertà religiosa, sociale e politica, che lo ha reso un tutt’uno con l’americanismo e ne ha fatto il padre cofondatore degli Stati Uniti: Il puritanesimo e l’ebraismo sionista sono coessenziali e tendono teologicamente al dominio del mondo e alla sua trasformazione in una sorta di paradiso in terra, grazie al benessere materiale ottenuto mediante lo spirito liberal-mercantilistico.

La Massoneria figlia della Riforma 

Il ruolo del protestantesimo gioca un ruolo importante anche nella genesi della massoneria, tale verità è stata troppo spesso passata sotto silenzio. La massoneria è in parte di origine protestante; resta in stretto collegamento con la chiesa anglicana;  la sua ideologia è prossima a quella del protestantesimo/ calvinismo.

Ciò si può evincere da una Breve storia della Massoneria pubblicata in precedenza dal direttore di Gospa News.

Il liberalismo ha abbracciato il protestantesimo e il suo “ pecca fortier”. Il liberalismo è la rivoluzione.

È il padre di ogni altra rivoluzione: quella protestante, quella illuminista, quella marxista, quella sessuale.

Il problema del momento presente è quello di acquisire delle idee chiare su alcune entità che dirigono il mondo: l’americanismo , il suo padre, ossia il giudaismo post biblico e la massoneria americana che partorisce” logge massoniche occultiste ed elitarie volte a propalare l’ideale suprematista di un Nuovo Ordine Mondiale”

Il Papa della massoneria americana fu Albert Pike che nel 1859 divenne Gran  Maestro del Rito Scozzese Antico e Accettato.

La nostra piccola storia comincia nel medioevo, in Italia… a Firenze

Dobbiamo fare molta attenzione a non trarre conclusioni affrettate.

L’Italia non è una terra qualunque, Lo abbiamo già constatato in questi tre lunghi anni di pseudo-pandemia. Anche la Toscana non è una regione qualsiasi: GSK Vaccines Institute for GlobalHealth a Siena.  Larry Fink, “un miliardario americano di origine ebraica che rappresenta l’epifenomeno della cultura Sionista”. Il fondo newyorkese di Fink è un azionista di rilievo della GlaxoSmithKline (GSK).

La famiglia dei Medici

La famiglia dei Medici  era originaria del Mugello; già dal XII secolo si erano trasferiti in città e avevano intrapreso il commercio della lana e dei suoi lavorati.

La manifattura laniera si rivelò una fonte inesauribile di guadagno e la gestione del denaro cominciò a produrre molti utili. Come accade sempre, la gestione del denaro cominciò a produrre più utili della manifattura laniera; così si aprì ufficialmente il Banco Dei Medici  che, in poco tempo, divenne enormemente importante anche a causa della riscossione delle decime per conto del Papa.

Il possesso di ingenti somme di danaro liquido generarono  due cose: Prestito ad usura  e il mecenatismo (accademia neoplatonica).

L’usura, considerata peccato mortale dalla teologia morale cristiana, veniva praticata dal Banco dei Medici . Nonostante ciò non  venne mai esplicitamente condannata: come poter d’altro canto accusare il banchiere del Papa?

Anche le grandi donazioni fatte alla Chiesa (Rinascimento) contribuirono a tapparle la bocca; non solo riguardo all’usura ma anche riguardo al particolare interesse che la famiglia dei Medici riservava allo studio delle arti oscure, ancora più proibite dell’usura.

Una volta superata la soglia morale dell’usura, una volta che si è cominciato a fare denaro con il denaro, ogni altro mezzo diventa lecito. Persino l’alchimia,che aveva come scopo, guarda caso, la creazione di oro dai metalli vili.

La giustificazione venne fornita dal neoplatonismo gnostico che considera lecito ciò che è illecito e buono ciò che è cattivo.

Se è lecita l’usura, è lecito anche l’amore sensuale e passionale. Sparisce l’amore puro, sacro e verginale rappresentato dalla Madonna e al suo posto (ri)nasce Venere, la dea pagana dell’amore carnale, sensuale.

Il rifiuto delle leggi morali e religiose, il ritorno al paganesimo e la ricerca di collusioni con il potere religioso condussero a una rilevanza sempre maggiore del cattolicesimo nella vita dei fiorentini. Irreligiosità e amoralità sono caratteristiche di questo periodo. (Carissimi lettori trovate correlazioni con il periodo odierno?)

E continua a Londra

Questo quadro italiano venne esportato in Inghilterra dove nel 1535 Thomas Cromwell  diventato vicario generale del re e suo principale consigliere, fece diventare legale l’usura secondo il modello fiorentino.

Ma la chiesa in Inghilterra era molto forte per  poter attuare il progetto fiorentino e pertanto andava indebolita: Cromwell iniziò una capillare opera di spoliazione dei monasteri inglesi a favore della corona. Chi si opponeva veniva semplicemente ucciso.

Fu Thomas Cromwell  ad  infilare nel letto di Enrico VIII la cortigiana Anna Bolena e a sostenerne le illegittime richieste di divorzio.

A questo punto l’individuo è solo di fronte al potere politico, al quale non gli resta che sottomettersi. La liberazione sessuale è controllo politico ( E.Michael Jonson).

Questo concetto è profondamente radicato nella teologia cattolica. L’ Uomo libero è colui che segue la ragione, il logos; chi segue le passioni non è libero, bensì schiavo. Per ridurre schiavitù qualcuno, quindi , è sufficiente renderlo schiavo delle passioni; e, tra tutte le passioni, quella più facile da utilizzare è la concupiscenza. Nella Bibbia abbiamo uno splendido esempio di come l’avversario più temibile possa essere reso assolutamente innocuo mediante questa passione: è la storia di Giuditta, che sconfigge, con le sue grazie, il terribile Oloferne, generale dell’esercito assiro.

Per questo motivo, il libro di Giuditta è stato eliminato sia dalla Bibbia ebraica che da quella protestante. Per quanto riguarda i protestanti, la storia ricorda molto ciò che accadde al re Enrico VIII, Defensor Fidei, che  si macchiò di numerosi peccati (scisma, adulterio, omicidio…) a causa dell’avvenenza di Anna Bolena.

Chi era Thomas Cromwell?

Figlio di un birraio di Putney (a sud ovest di Londra ) aveva combattuto come mercenario nelle Fiandre e in Italia ma rimasto disoccupato si fece assumere dai banchieri Frescobaldi ed inviare in Belgio per spiare i banchieri di Anversa, concorrenti dei fiorentini.

Il figlio del birraio, fece carriera come spia lavorando anche in Vaticano e insieme ad un’altro personaggio, il cardinale Thomas Wolsey, fecero in poco tempo una splendida carriera, scalando il potere e accumulando importanti ricchezze.

Cromwell non era solo un’abile spia ma gli anni che aveva passato al servizio dei Frescobaldi  avevano fatto di lui un esperto in tecniche bancarie fiorentine senza scrupoli. Nel 1535 Cromowell  divenne vicario generale del re e suo principale consigliere ed è in questa veste che fece diventare legale l’usura secondo il modello fiorentino; e iniziò una capillare opera di spoliazione dei monasteri inglesi a favore della corona.

Eliminata dall’Inghilterra la Chiesa Cattolica ed essendo re Enrico il capo della nuova chiesa nazionale, non c’era più nessun freno morale che impedisse le più spregiudicate imprese finanziarie.

La riforma luterana forniva una giustificazione con la sua morale così distante da quella cattolica:” Esto peccator et pecca fortiter, sed fortius Fide et gaude in Cristo”, Puoi commettere il peccato e commetterlo senza ritegno, ma credi ancor più fortemente e rallegrati in Cristo.

Cosa mancava affinché il modello fiorentino fosse ricomposto e riprodotto in ogni suo aspetto in Inghilterra ? Mancava lo studio della magia e il suo riconoscimento ufficiale. Elisabetta I rimediò scegliendo come consigliere e astrologo John Dee:  si dedicò alla ricerca della pietra filosofale, contattò medium, fece esperimenti di necromanzia per capire i segreti della produzione alchemica dell’oro.

Fu lui ha creare l’imperialismo britannico (la tradizione voleva che i Tudor fossero discendenti di re Artù, Elisabetta era legittima sovrana di tutte le terre scoperte da quel personaggio; a queste andavano aggiunte quelle raggiunte dal monaco irlandese Brandano. Ciò significava che le isole britanniche, l’oceano Atlantico e il Nord-America erano domini britannici. Non solo: essendo la regina Elisabetta legittima erede delle corone di Spagna e Portogallo, era anche la sovrana di gran parte dell’America meridionale).

È necessario trovare una giustificazione

Come giustificare filosoficamente quanto era accaduto fino a quel momento? Ci pensò Francis Bacon, spia con Elisabetta e Grand commis, alto funzionario di Stato con Giacomo I  di Inghilterra con il quale condivideva l’interesse per l’occulto e per i giovani uomini. Con Bacon non esiste più un bene o un male, un giusto o uno sbagliato, non esiste alcun Logos, alcun ordine universale al quale conformarsi perché la sua esistenza non è verificabile con un’esperimento.

La Royal Society avrà come scopo di approfondire e diffondere la filosofia di Bacon. Non possiamo non menzionare Thomas Hobbes che trasse le conseguenze da quanto scritto da Bacon: se la legge naturale, che proteggeva i deboli, è abolita, il debole è ora alla mercé del forte.

L’uomo hobbesiano non è guidato dalla ragione come nell’antropologia classica, bensì dalle passioni e dal desiderio. ( sarà questo il motivo per cui, oggi, l’industria del porno, che fattura circa 100 miliardi di dollari l’anno, mette i suoi prodotti a disposizione gratuitamente a qualsiasi ora del giorno e della notte? Quale altra industria lo farebbe?).

Locke prosegue  l’opera  di giustificazione negando l’esistenza di leggi morali e religiose innate, assolute e universali. Secondo Locke, gli  unici modi per conoscere qualcosa sono l’esperienza e l’osservazione: la realtà materiale non può essere conosciuta con le realtà metafisiche ( empirismo). Nessuna autorità morale o religiosa può interferire con le scelte di un individuo (scrive Locke).

La demolizione della metafisica procede con Isaac Newton: Newton e Locke sono  entrambi membri della Royal Society, entrambi erano ariani negando la divinità di Cristo, entrambi  alchimisti. Non si dimentichi che Newton fu l’ultimo dei maghi, l’ultimo dei babilonesi e dei sumeri.  Divenne guardiano della zecca reale, a Londra e successivamente venne nominato direttore generale in qualità di matematico, astronomo e alchimista.

Queste poche pennellate sull’usura, sulla magia, sull’alchimia, sull’astrologia, sugli adulteri, sull’ espropriazione dei beni della Chiesa, sull’imperialismo, sul colonialismo non sarebbero complete se non facessimo riferimento anche all’eugenetica che fa i suoi primi passi proprio in quel periodo.

La riforma anglicana con l’espropriazione di tutti i beni ecclesiastici produsse una spaventosa ondata di povertà: moltissimi  inglesi che vivevano nelle e delle proprietà della Chiesa si trovarono da un momento all’altro senza casa e senza mezzi di sostentamento. Ma questo fu solo l’inizio perché tutte le terre demaniali divennero private e recintate. Charles Dickens, nei suoi romanzi descrive molto bene questa massa di povera gente che inurbandosi  si trasforma in sotto- proletariato.

Thomas Robert Malthus  studiò il problema e trovò la soluzione nel limitare artificialmente la crescita della popolazione depopolazione (cari lettori notate delle correlazionei con i nostri tempi?).

Furono queste idee che ispirarono un giovane biologo, Charles Robert Darwin.

Egli nel 1838 lesse il saggio di Malthus e  questo  gli permise di assemblare una teoria sull’origine delle specie : Selezione naturale malthusiana in un universo Newtoniano , meccanico, a-morale e a-teologico. La lotta per la vita si risolve nella sopravvivenza del più adatto. Con Darwin sorge una nuova religione: la scienza (h). Bacon era il suo Abramo e Darwin il suo Mosè.

Per compiere tutti questi delitti, i liberali hanno dovuto rifiutare la legge naturale e le sue manifestazioni, le leggi morali e religiose. Per fare ciò hanno abbracciato il protestantesimo e il suo pecca fortiter, decretandone la fortuna; poi  hanno dichiarato la ragione incapace di cogliere la verità di quelle leggi che avevano infranto; hanno deriso la metafisica, insultato Aristotele; hanno creato dal nulla una nuova filosofia che giustificasse le loro azioni; ne hanno fatto lo strumento per costruire un mondo nuovo che fosse al loro piacimento. In poche parole hanno rifiutato il logos.

Questo è il liberalismo. Il liberalismo è la rivoluzione.

Il liberalismo è la rivoluzione

 Il liberalismo è il padre di ogni altra rivoluzione: quella  protestante, quella illuminista, quella marxista, quella sessuale. Per affermarsi ha dovuto distruggere un mondo costruito in armonia con il logos, il mondo in cui la filosofia del Vangelo governava la società che aveva tratto  da tale ordinamento frutti inimmaginabili, la memoria dei quali dura e durerà, come Papa Leone XIII afferma nella lettera enciclica “Immortale Dei”1885.

 A questo punto possiamo affermare che il capitalismo emerge come un virus da un mondo cattolico indebolito: quando  il cattolicesimo è forte e sano il capitalismo non può manifestarsi. Il  capitalismo precede e fomenta lo sviluppo del protestantesimo che, soprattutto nella sua versione calvinista puritana non è altro che un ritorno all’ebraismo.

Cristo è scandalo per  Giudei  ( 1Cor 1,17-25)

Perché Cristo non è stato riconosciuto come il Messia annunciato nell’antico  testamento da parte degli ebrei? Israele rifiuta la figura del servo sofferente-crocifisso profetizzato dal libro del profeta Isaia. Gli ebrei hanno bisogno di eroi vincenti, rifiutano la figura del Cristo perché perdente ( muore in croce perdonando i suoi nemici). Il figlio di Dio doveva uccidere i propri nemici così come Dio precipitò nel mare cavallo e cavaliere egiziani durante la traversata del Mar Rosso.

L’archetipo del supereroe ebraico è Mosé, che con Superman ha molto in comune.

Gli inventori dei supereroi di carta sono gli ebrei. Da Superman a Batman, passando per X-Men, Daredevil, Spider-Man, Thor…….. Se leggiamo i nomi dei padri dei supereroi a fumetti è come scorrere i banchi di una sinagoga: le prime storie a fumetti sono in lingua yiddish  e quando decidono di fare il salto nel mercato si americanizzano il nome.

Calvinismo e ritorno all’Ebraismo            

Voegelin “ la religione civile e millenaristica americana ha le sue radici nel protestantesimo, in particolare nel credo calvinista frutto di una esegesi della Scrittura priva della prospettiva “ cristologica” che ci fa ritornare all’ebraismo.

In sintesi L’enfasi viene posta sul vecchio testamento che viene letto  negando che si parli di Cristo e non si annunciasse la sua venuta.

A questo punto è doveroso fare alcune precisazioni: “il giudaismo rabbinico“ non è una religione fatta di dogmi e morale, ma piuttosto una forma di vita o una pratica storico-religiosa. Il  giudaismo rabbinico non è la religione mosaica o vetero-testamentaria, esso si fonda non sull’antico testamento(Legge e profeti,) ma sul Talmud, secondo cui Israele è il popolo santo che deve salvare e dominare il mondo. Il  giudaismo rabbinico, quindi è essenzialmente sionista.  La  questione giudaico-americana consiste nel fatto che il nuovo mondo fu colonizzato, principalmente, da Olanda e Inghilterra e dai loro dissidenti religiosi o calvinisti estremisti radicali.

Calvinismo, Massoneria e Sionismo sono le tre componenti principali dell’americanismo, come tale l’America (e il sionismo, di cui gli USA sono la seconda “Terrasanta“) è essenzialmente distinta dall’Europa. La filosofia americana è antimetafisica e quindi anti greco-romana, la politica è massonica e filosionista.

L’Europa rinascerà solo se tornerà alle sue radici (metafisica greca, patristica e scolastica), ritrovando la sua vera identità culturale.

Si comprende così perché il popolo ebraico/puritano americano nato dai padri fondatori, si autoproclama strumento per la purificazione del resto del mondo “ terra di Satana”.

Nel cuore di un uomo americano troviamo l’eterna lotta tra la luce e le tenebre, il bene e il male con una grande differenza con l’esegesi cristiano apostolica ( cattolica ed ortodossa) espressa nel libro dell’apocalisse dove non viene annunciato nessun Regno dei cieli sulla terra bensì la salvezza oltre l’orizzonte terreno.

Il millenarismo è sempre stato respinto dal cattolicesimo e dall’ortodossia.

Il nuovo ordine mondiale, dal 2019 sino ad oggi si è definitivamente installato come una dittatura o meglio come una tirannia su scala globale. Dobbiamo tenere bene a mente come il puritanesimo (che ha giocato in America il ruolo che la massoneria ha avuto in Europa a favore del giudaismo) e l’ebraismo sionista siano cooessenziali e tendono teologicamente al dominio del mondo.

La lobby sionista rappresenta uno dei potentati più forti nel business degli armamenti e delle Big Pharma,  divenute sempre più ricche e prepotenti grazie ad una pandemia pianificata da decenni da esponenti del nuovo ordine mondiale . (Lobby sioniste Fabio Carisio)

Il giudeo-americanismo è il vero problema dell’ora presente: esso  con  l’attuale politica americana ci ha portati sull’orlo di un immane conflitto nucleare, che rischia di esplodere a partire dalla situazione che si è venuta formando in Ucraina-Donbass nel gennaio 2022.

 Svolta Storica e Guerra

Addentriamoci ora nella storia militare, nella strategia e nell’antropologia volendo rischiarare uno degli aspetti più enigmatici della presente svolta storica.

Indaghiamo insieme a Vlahos  le radici invisibili dei gravi errori strategici commessi negli ultimi trent’anni dalla potenza egemone occidentale, Gli Stati Uniti d’ America .

Partendo dalla religione civile d’America che è infiammata da un’apocalisse eternamente ricorrente dove la guerra è il suo rituale di purificazione.

La religione civile americana inestricabilmente legata , come già detto,al cristianesimo calvinista e alla Sanguinosa storia del protestantesimo, dove tra le varie denominazioni protestanti, quella che più incarnanò lo spirito di ribellione alle leggi morali e religiose fu il calvinismo / puritanesimo.

Il calvinismo accentuò il ritorno all’ebraismo; aborre il sacrificio di Cristo; Ignora il nuovo testamento e si concentra esclusivamente sul vecchio ; come  l’ebraismo farisaico , pratica libero esame della scrittura . Vangelo americano:   se siamo caduti nella corruzione, dobbiamo essere purificati e resi di nuovo degni di agire come Redentore del mondo. Per i suoi peccati, una narrazione sacra corrotta non può trovare espiazione. La rinascita esige quindi il passaggio attraverso il fuoco purificatore della guerra. Il demone  dell’ossessione per il potenziale purificatore e consacrante delle prove e dei terrori insiti nella guerra nascosta  nei meandri della letteratura sacra.

La nascita stessa dell’America come nazione è radicata in questo invasamento demoniaco della guerra. Essi si  ritengono in missione per conto di Dio, come ci ricorda  El Wood Blues. L’America è stata incaricata da Dio o dalla provvidenza e quindi porta con sé la sua autorità, con il popolo americano che funge da agente Divino. Con la fondazione dell’America, questa voce divina-che si leva al di sopra e dall’esterno ma che sorge anche dall’interno-diviene immanente nei fondatori dell’America e nei suoi “eletti”. La salvezza del mondo è affidata all’America, che deve assumersi il compito di rovesciare punire i malvagi, di inseguire e abbattere il male stesso.

L’America rappresenta la luce che lotta contro l’eterno lato oscuro-questo è il fondamento del manicheismo americano. Infine, come una Lucerna messa sopra il moggio, l’America rappresenta la nazione scelta da Dio, il cui popolo ha il compito sacro di mantenere la promessa post millenaria del regno dei cieli sulla terra.

La soluzione del 900 dell’America è stata quella di trasformare il nemico distillando tutto il male e il peccato in un individuo satanico che fosse la nuova personificazione del male. Quindi il nemico primordiale dell’America non erano i tedeschi, ma Hitler; non  i sovietici, ma Stalin; non i russi, ma Putin. Il male personificato come anticristo è stato il santo dei santi nella formula di redenzione dell’America per quasi un secolo.

Dove siamo diretti in questa melodrammatica prova?

Gli Stati Uniti sono governati dalla loro religione civile, non dall’ideologia. Gli americani sono guidati da una narrazione sacra. Tuttavia, a guidarla è sempre un piccolo gruppo di élite fanatiche, che guidano una storia che può realizzarsi solo in guerra. Tuttavia ci troviamo di fronte alla battaglia che ci viene imposta con la forza. La realtà è che gli Stati Uniti stanno ora sfidando aggressivamente le due maggiori e più pericolose grandi potenze, La Russia e la Cina.

Gli Stati Uniti hanno iniziato e completato il loro fatidico passaggio come incarnazione di ordini divini: da un “Nuovo Ordine per i Tempi” alle “ Nazioni Unite”, a un Nuovo Ordine Mondiale”,e infine a uno liberale “Ordine basato sulle Regole”. Ma questi cosiddetti ordini sono un simulacro del demone che si nasconde nel profondo della narrazione sacra americana : la fissazione  per il fuoco purificatore della guerra, che ci ha spinti all’eccesso, e sull’orlo della rovina. Ci troviamo in un momento dove è stata finalmente disvelata la tirannia globale.

Detto ciò ci sorge spontanea una domanda: “ Il complotto demo-pluto-giudaico-massonico esiste ancora“?  Fabio Carisio fa una capillare ricostruzione dei rapporti tra l’istituzione massonica e il protestantesimo in Europa e particolarmente in Italia dalla fine del settecento alla prima guerra mondiale.

Tutte le nazioni protestanti e massoniche del mondo nell’800 ma anche gli Stati Uniti, che erano nati da poco, parteciparono con molto zelo a finanziare, a consigliare quelli che fecero l’unità d’ Italia perché fare l’unità d’Italia aveva come obiettivo l’arricchimento di un’Elite che avevano rubato i beni della chiesa e ridotto la maggioranza della popolazione italiana a diventare un popolo di emigranti, che non aveva più una lira.

Le nazioni massoniche e protestanti avevano come obiettivo principale e ideologico quello di trasformare Roma da caput Mundi a caput Italiae, perché è evidente che Roma come capitale d’Italia finì di essere Roma. Una potenza spirituale come l’Italia venne così trasformata in una colonia da parte di coloro che avevano più potere.

La nostra storia che è partita dall’Italia attraversato l’Inghilterra , giunta in Olanda e poi ha navigato fino al Nuovo Mondo ci ha riportati in Italia: identità italiana che si è formata grazie alle sue radici cristiane. Grazie a quel patrimonio di cultura e di arte fiorito nell’humus Cristiano…